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Cosa possiamo fare per te?
MI PRENDO CURA DI TE.
Specialisti ed esperti al fianco delle pazienti oncologiche per aiutarle durante il percorso delle cure.
(Progetto realizzato con il contributo non condizionante di Gilead Sciences)
Un format realizzato intervistando specialisti ed esperti in vari ambiti per conoscere, capire, imparare, scoprire metodi e mezzi per superare il difficile periodo delle cure oncologiche, minimizzandone gli effetti collaterali e preservando la qualità della vita. Grazie alle terapie di supporto questo è possibile.
Dal momento in cui la donna riceve la notizia di essere affetta da
un tumore, succede una cosa: SI SENTE MALATA, ma soprattutto SI SENTE SOLA, abbandonata a se stessa, in panico.
È proprio da questo concetto fondamentale che la Dott.ssa Paola Martinoni è partita nel 2015, insieme a un gruppo di pazienti e amiche, dando vita all’Associazione Libellule Onlus, oggi Fondazione Libellule Insieme.
La Dott.ssa Martinoni ha accolto volentieri la sfida che il Professor Umberto Veronesi le ha: cancellare il cancro non solo dal corpo delle donne ma anche dalla loro mente. Dopo l’intervento, quando il cancro è stato debellato dal corpo, comincia per la donna, un percorso in salita. Il “dopo” è infatti un momento cruciale.
Innanzitutto dopo l’intervento c’è un cambiamento fisico da accettare. La femminilità viene messa a dura prova, e in molti casi ci si guarda allo specchio e non ci si riconosce. Subito dopo si devono affrontare le terapie oncologiche, debilitanti e molto provanti, sia fisicamente che psicologicamente.
Poi arrivano i controlli, appuntamenti inderogabili che aggiungono ansia e stress a una situazione già molto difficile da sopportare. E una volta finite le terapie, si deve tornare alla propria vita con forza e speranza nel futuro.
Ma tutto questo, da sole, non è facile.
“In Fondazione aiutiamo le pazienti oncologiche a superare uno dei periodi più bui della loro vita e le aiutiamo a rinascere. E proprio come Libellule, facciamo in modo che, dopo essersi posate e aver affrontato un periodo difficile, possano riprendere il volo”. - così la Dott.ssa Martinoni spiega da dove arriva l’idea del cuore presente nel logo: “Il logo della Fondazione Libellule nasce da un profondo simbolismo che rappresenta il percorso di trasformazione e rinascita delle donne che affrontano la battaglia contro il cancro.
Durante il difficile periodo di chemioterapia e radioterapia, molte donne si sentono come delle larve, smarrendo la loro identità e la loro essenza femminile.
La missione della Fondazione è quella di avvicinarsi a queste donne con delicatezza, amore e solidarietà, e offrire loro un supporto concreto che possa infondere nuova forza e rinnovata fiducia.
La metamorfosi da larva a libellula simboleggia questo straordinario viaggio di trasformazione. La libellula, infatti, è un insetto noto per la sua intelligenza e la sua capacità di adattamento. Rappresenta la liberazione da un periodo di sofferenza e la capacità di volare alto, di riscoprire la propria forza interiore e la bellezza di essere donne.
Ma non si tratta solo di un cambiamento individuale; questa evoluzione porta le donne a diventare a loro volta fonte di aiuto, solidarietà e sostegno per altre donne che stanno vivendo esperienze simili. La nostra fondazione non è supportata unicamente da donne che hanno affrontato la malattia, ma anche da un ampio network di persone che credono nel nostro progetto e desiderano contribuire attivamente a questa rete di sostegno. Insieme, creiamo un ambiente di condivisione e rinascita, dove ogni donna possa sentirsi valorizzata e sostenuta nel suo percorso verso la guarigione.”
La Fondazione Libellule Insieme aiuta le Donne che hanno subito un intervento per tumore al seno o all’apparato genitale, e che sono passate attraverso il devastante percorso delle terapie oncologiche, a riappropriarsi della loro femminilità messa a dura prova dalle cure, a riguadagnare fiducia in loro stesse, a riprendere in mano la loro vita, a reinserirsi nel mondo del lavoro, a ritrovare il piacere e il calore della famiglia. A rinascere”.
- Dott.ssa Paola Martinoni